La keyword research serve ancora? Spoiler: sì!

La keyword research serve ancora? Immagina Google come un enorme schedario

Un approccio integrato per dominare le SERP

Si è spesso sentito dire che Google, con il suo algoritmo sempre più sofisticato, riesce a “capire” il contenuto di un sito andando ben oltre la semplice presenza delle parole chiave. È vero: Google è come un enorme schedario, in cui ogni cassetto corrisponde a una query di ricerca. Ma questo non significa che la keyword research sia diventata inutile. 

Al contrario, è ancora fondamentale – solo che va intesa e praticata con un approccio nuovo, più integrato e strategico. In questo articolo voglio condividere con te il mio punto di vista e alcuni esempi pratici su come e perché investire nella keyword research resti una leva per far crescere online i nostri progetti.

Google e il suo “schedario” semantico

Come spesso ribadisce Giorgio Taverniti, possiamo immaginare Google come un gigantesco schedario digitale:

  • Ogni cassetto è una query.
  • Ogni pagina del nostro sito può essere inserita in più cassetti.

Per esempio, se in una pagina parliamo di “corso Excel” e menzioniamo anche termini come “corso di formazione”, “corso su Excel” e “corso funzioni Excel”, Google riconoscerà che il nostro contenuto è rilevante per tutte queste ricerche. Inoltre, grazie agli algoritmi semantici, il motore di ricerca potrà associare la pagina anche a query correlate come:

  • corso di Excel avanzato
  • corsi Excel con certificazione
  • lezioni Excel

Questo meccanismo evidenzia come Google non si limiti a cercare la keyword esatta, ma analizza l’intero contesto semantico. Ti sembra che per via della potenza di Google si possa trascurare la keyword research? Se lo pensi, ti stai sbagliando. Vediamo insieme perché.

Back to basics: cos’è la Keyword Research

La Keyword Research (o KW Research) è il processo di identificazione, analisi e selezione delle parole e delle frasi che gli utenti digitano sui motori di ricerca per trovare informazioni, prodotti o servizi. 

In sostanza, consente di comprendere quali termini sono maggiormente ricercati in relazione al settore in cui operi, al prodotto o servizio che offri e al mercato di riferimento. Inserita in una strategia SEO, la keyword research aiuta a ottimizzare siti web, e-commerce, blog o pagine statiche, facendo si che il tuo progetto possa posizionarsi meglio rispetto alla concorrenza. 

Il processo si basa su una comprensione dell’argomento e sull’uso di strumenti specifici che, a fronte di una query, restituiscono una serie di keyword pertinenti; il compito del SEO specialist è poi quello di analizzare questi dati per selezionare le parole chiave con il maggior potenziale, garantendo così una strategia di posizionamento efficace e mirata.

Cos’è il Search Intent? Spiegato in modo semplice

Il search intent, o intento di ricerca, è fondamentalmente lo scopo che guida l’utente quando inserisce una query in un motore di ricerca. In altre parole, rappresenta il “perché” dietro una ricerca: cosa l’utente spera di ottenere. Per esempio, quando qualcuno cerca “ricetta pasta al pesto”, l’intento è probabilmente informativo, ovvero trovare una guida passo-passo per preparare il piatto. 

Comprendere il search intent serve per creare contenuti mirati e pertinenti, perché permette di rispondere esattamente alle esigenze dell’utente, sia che si tratti di cercare informazioni, confrontare prodotti o completare un acquisto.

Quanti tipi di Search Intent esistono?

In ambito SEO possiamo distinguere quattro principali tipi di search intent, ciascuno con caratteristiche e obiettivi specifici.

  • Intento navigazionale: in questo caso, l’utente utilizza il motore di ricerca per raggiungere direttamente un sito o un brand già conosciuto. Esempi tipici sono ricerche come “scarpe Adidas”, “depilatore Braun” o semplicemente “Nike”. Qui l’obiettivo non è tanto informarsi, quanto arrivare velocemente alla pagina ufficiale o a quella di un marchio specifico.
  • Intento informativo: l’utente è in cerca di informazioni e approfondimenti su un argomento di interesse. Questo tipo di ricerca viene spesso avviato con domande o ricerche generiche come “celiachia in gravidanza” o “come funziona la pubblicità su Google”. La finalità è acquisire conoscenza o risolvere dubbi, rendendo questo intento fondamentale per la creazione di contenuti educativi e di approfondimento.
  • Intento commerciale: qui l’utente sta raccogliendo informazioni per valutare un potenziale acquisto, ma non ha ancora preso la decisione finale. Ad esempio, ricerche come “migliori TV 55 pollici” o “quali sono le scarpe per fare jogging” rientrano in questa categoria. L’utente vuole confrontare diverse opzioni, leggere recensioni o analizzare specifiche tecniche, e così facendo si avvicina al momento dell’acquisto.
  • Intento transazionale: infine, quando parliamo di intento transazionale, ci riferiamo a quelle ricerche in cui l’utente è pronto a compiere un’azione specifica, solitamente di acquisto. Esempi concreti sono “download amazon app” o “mirrorless Fujifilm scontate”. In questo caso, il visitatore non sta solo cercando informazioni, ma vuole attivare un’azione concreta che lo porti a concludere una transazione.

Arriviamo ora al dunque.

Perché fare keyword research è ancora importante?

La keyword research non è morta e anzi, sta benissimo. Ecco tre motivi principali che descrivono l’importanza strategica della ricerca delle keyword, la scintilla da cui tutto nasce online.

1. Competizione: superare i competitor

Anche se Google riesce a riconoscere contesti e sinonimi, la competizione online è sempre agguerrita. Ogni contenuto che pubblichiamo compete con quello di altre risorse, molte delle quali potrebbero essere più autorevoli o meglio ottimizzate.

  • Keyword specifiche e di nicchia: scegliendo accuratamente le keyword da inserire, possiamo trovare degli spazi meno saturi e sfruttare opportunità di posizionamento dove la competizione è più bassa.
  • Analisi dei competitor: con strumenti come SEOZoom (di cui sono una vera fan!) è possibile capire quali keyword usano i nostri concorrenti e come differenziarci, creando contenuti che rispondano in maniera più completa e mirata alle ricerche degli utenti.

2. Bisogni degli utenti: intercettare le ricerche specifiche

Gli utenti cercano contenuti che rispondano esattamente ai loro bisogni e domande.

  • Intento di ricerca: capire l’intento dietro una query è – per l’appunto – chiave. Non basta scrivere in modo naturale, occorre strutturare il contenuto per rispondere a domande specifiche. Per esempio, se l’utente cerca “corso Excel per principianti”, il nostro articolo dovrebbe includere sezioni che affrontano le basi, magari anche con guide passo-passo o video tutorial. Può sembrarti un esempio semplice, ma devi ricordare che non sempre tratterai argomenti che padroneggi a pieno. L’unico modo che abbiamo per capire cosa funziona a pieno su Google è capire quali sono gli argomenti più trattati dalla TOP10.
  • Domande non ancora coperte: strumenti come Question Explorer di SEOZoom (che riassume i dati della sezione “Le persone cercano anche” di Google) possono rivelare query a cui altri non hanno ancora risposto in maniera soddisfacente, offrendoci l’opportunità di trovare l’elemento differenziate.

3. Qualità e autorevolezza: il ruolo delle parole chiave nell’EEAT

Google premia i contenuti che dimostrano Esperienza, Competenza, Autorevolezza e Affidabilità (EEAT). Come sfruttiamo questo a nostro vantaggio?

  • Linguaggio specifico e tecnico: utilizzare le keyword giuste aiuta a comunicare la nostra competenza su un determinato argomento. Una persona che cerca “fare un sito web” ha una consapevolezza diversa da una che cerca “web agency”.
  • Strutturare il contenuto: le keyword orientano la struttura del contenuto, suggerendo quali argomenti approfondire e quali sezioni inserire, in modo che l’utente percepisca subito il valore e l’autorevolezza della risorsa.

Focus su E-E-A-T e il suo ruolo nella Keyword Research

E-E-A-T è un acronimo che descrive il criterio con cui Google valuta la qualità dei contenuti, specialmente in settori sensibili come la salute, il finanziario e il benessere (i cosiddetti ambiti YMYL – Your Money or Your Life). 

Ma cosa significa in pratica e perché è così importante anche per la keyword research?

Quando pianifichi la strategia dei tuoi contenuti, la scelta delle keyword non deve limitarsi a rispondere all’intento di ricerca degli utenti, ma deve anche comunicare la tua profonda conoscenza e la professionalità nel settore. Utilizzare termini specifici, supportati da dati e fonti autorevoli, rafforza la percezione della tua esperienza e competenza agli occhi sia dei lettori che di Google. Per esempio, se scrivi un articolo su una tematica medica, includere terminologia specialistica e citazioni di studi scientifici aiuta a consolidare la tua autorevolezza, trasformando la semplice presenza di una keyword in un segnale di affidabilità. In questo modo, la keyword research diventa uno strumento strategico per costruire un ecosistema di contenuti che in primis rispondono alle query degli utenti e in aggiunta trasmettono anche una forte impronta di E-E-A-T, migliorando il posizionamento nei motori di ricerca e guadagnando la fiducia del pubblico.

Dalla ricerca tradizionale all’analisi semantica

La keyword research è un’attività appassionante, tutt’altro che meccanica e sicuramente non deve essere vista come uno sterile inserimento di parole chiave. Certo, in passato, agli albori di Internet, era sufficiente inserire una manciata di volte nel testo le nostre parole chiave obiettivo per ottenere dei risultati soddisfacenti. Ora con i nuovi algoritmi di Google e con la con la consapevolezza di navigazione dell’utente, tutto è cambiato.  È infatti un processo di analisi strategica che integra:

  • Analisi semantica: utilizzare strumenti che analizzano la correlazione tra le keyword e il loro contesto, come i “topic clusters” o l’analisi delle “search intent clusters”.
  • Content gap analysis: identificare quali argomenti sono poco coperti dai competitor e che rispondono a query specifiche degli utenti.
  • Ottimizzazione on-page: integrare le keyword in modo naturale in titoli, sottotitoli, meta descrizioni e nel corpo del testo, rispettando il flusso narrativo e garantendo una lettura scorrevole.

Adottando questo approccio, soprattutto con una visione multimodale (di cui parlo qui) ci permette di costruire un ecosistema di contenuti interconnessi e coerenti, che Google sa riconoscere come autorevole e rilevante.

Strumenti consigliati

Per eseguire una keyword research efficace ti consiglio di affiancare strumenti tradizionali e nuove metodologie:

  • Google keyword planner: il punto di partenza per avere una panoramica delle ricerche e del volume di traffico.
  • SEOZoom: per analizzare la concorrenza, identificare keyword correlate e monitorare il posizionamento nel tempo.
  • Google Trends: per capire l’evoluzione degli interessi e individuare trend stagionali o emergenti.
  • Strumenti di AI: piattaforme come ChatGPT aiutano a mappare il “topic cluster” e a collegare tra loro le keyword.

Takeaway dell’articolo

  • La keyword research resta imprescindibile:
    nonostante Google sia in grado di comprendere e associare contenuti anche senza l’uso esplicito di ogni keyword, la ricerca mirata delle parole chiave serve per intercettare query specifiche, superare la concorrenza e rispondere ai bisogni degli utenti.
  • Competizione e differenziazione:
    utilizzare keyword specifiche e di nicchia permette di individuare opportunità dove la competizione è meno intensa, dando la possibilità di emergere in mercati saturi grazie a contenuti più mirati e dettagliati.
  • Risposta ai bisogni degli utenti:
    analizzare l’intento di ricerca e le domande poste dagli utenti (ad esempio tramite strumenti come SEOZoom) consente di creare contenuti che rispondono in maniera completa a richieste specifiche, colmando eventuali lacune presenti nel mercato.
  • Integrazione con il concetto di E-E-A-T:
    la scelta delle keyword, associata a un approccio che valorizza Esperienza, Competenza, Autorevolezza e Affidabilità, rafforza la credibilità del contenuto sia agli occhi degli utenti che di Google, migliorandone il posizionamento nelle SERP.
  • Approccio olistico:
    La keyword research moderna non è più un’attività meccanica: è un processo strategico che aiuta a costruire un ecosistema di contenuti interconnessi e coerenti.

Affidati al mio team per la keyword research del tuo sito

La keyword research resta un pilastro fondamentale della strategia SEO. Oggigiorno richiede un approccio evoluto che tenga conto della semantica, dell’intento di ricerca e della competitività del settore. Integrare la ricerca delle keyword con un’analisi approfondita dei bisogni degli utenti e una strutturazione attenta del contenuto ci permette di creare risorse che soddisfano l’algoritmo di Google e rispondono in maniera autentica e completa alle domande e alle esigenze dei nostri lettori.

Sebbene Google sia capace di “riempire i cassetti” anche con contenuti che non menzionano esplicitamente tutte le possibili query, fare keyword research ci dà la possibilità di emergere in un contesto competitivo, intercettare bisogni specifici e comunicare in maniera efficace la nostra expertise

Nel mio Team il nostro approccio si basa sull’utilizzo di tool avanzati e sull’esperienza maturata nel settore, elementi indispensabili per elaborare una strategia SEO personalizzata e performante. 

Con un team sinergico e sempre aggiornato sulle ultime tecniche SEO, siamo pronti a tradurre le tue esigenze in soluzioni concrete per migliorare il posizionamento del tuo sito e soprattutto le vendite e il fatturato. 

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